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Il Sesto d'Oro 2021 a Piero Nava. Di Stefano: "Orgogliosi suo nome sia legato a Sesto"

Primo testimone di giustizia in Italia. Durante la presentazione del libro "Io sono nessuno" l'intervento telefonico di Nava: "E' un onore ricevere la benemerenza civica: ho sempre Sesto nel cuore. Ai giovani voglio dire: non voltatevi mai dall'altra parte".

Data di pubblicazione:

martedì 15 giugno, 2021

Tempo di lettura:

4 min

Ultimo aggiornamento:

martedì 15 giugno, 2021

immagine del libro e dei tre giornalisti, che hanno curato il libro
Parti della copertina del libro e immagine dei tre giornalisti che hanno curato il libro

Uno dei premiati col Sesto d’Oro 2021, durante la tradizionale cerimonia del 24 giugno, sarà Piero Nava, originario di Sesto San Giovanni, il primo testimone di giustizia che può annoverare la Repubblica Italiana. A darne l’annuncio il sindaco Roberto Di Stefano in occasione della presentazione del libro di Nava – “Io sono nessuno” – curato dai giornalisti Paolo Valsecchi, Stefano Scaccabarozzi e Lorenzo Bonini, ieri sera in Villa Visconti d’Aragona nell’ambito del palinsesto di eventi estivi “Aria d’estate” organizzati dall’amministrazione comunale.
“Siamo orgogliosi che il nome di Piero Nava sia legato a quello della nostra città – commenta il sindaco Roberto Di Stefano –: un grande uomo che non si è voltato dall’altra parte di fronte agli assassini del giudice Rosario Livatino, un eroe senza volto che non verrà mai dimenticato, un esempio soprattutto per le generazioni future. La benemerenza civica a Piero Nava rappresenta un ulteriore segnale di legalità e rispetto delle istituzioni democratiche del nostro Paese contro ogni mafia. Ringrazio Piero per le belle parole spese sulla nostra città e ringrazio ancora i curatori di questo libro carico di emozioni e denso di significati”.
Piero Nava, a oltre 30 anni di distanza da quel giorno vive ancora in incognito, sotto falso nome e senza la possibilità di apparire in pubblico. Ieri sera è intervenuto telefonicamente durante presentazione del suo libro. Ecco le sue parole: “È un onore per me ricevere la benemerenza civica. Ricordo bene Sesto San Giovanni, qui ho fatto le scuole, andavo all’oratorio, giocavo alla Rondinella. Viale Matteotti, viale Casiraghi, piazza Petazzi, l’Oratorio San Luigi: ho sempre Sesto nel cuore. Ci sono momenti nella vita in cui hai un’unica scelta da fare: ho dovuto abbracciare una croce e portarla avanti ma non è stato un problema, non avrei avuto più rispetto di me stesso se non avessi raccontato ciò che avevo visto. Non bisogna girarsi dall’altra parte: spero che questo sia l’insegnamento per i ragazzi che leggeranno questo libro. Io non sono un eroe, ho solo fatto il mio dovere e lo rifarei ancora. Pentirsi significherebbe perdere il rispetto di me stesso. L’indifferenza è il male della società”.
La sua storia. Piero Nava è un eroe dimenticato del nostro Paese. Un eroe senza volto, ma un eroe vero. Brillante agente commerciale di una ditta del Nord Italia, il 21 settembre 1990 percorre la strada tra Enna e Agrigento per raggiungere un cliente. Pur guidando una Lancia Thema fiammante, va piano per un problema a una ruota. È così che vede e registra nella memoria una strana scena. Prima due ragazzi su una moto da cross che lo superano sgommando, poi dietro la curva una Fiesta incidentata e quello che sembra una rissa, un terzo individuo, pistole, l’uomo della macchina che fugge giù dalla scarpata, gli altri che lo inseguono. Nava pensa a una rapina e cerca subito qualcuno della Polizia. Non sa ancora, in quel momento, che la sua vita sta per cambiare per sempre. Poco dopo, in commissariato apprende che quello a cui ha testimoniato è il feroce omicidio di un giovane giudice coraggioso, Rosario Livatino (beatificato un mese fa dalla Chiesa), uno che “stava dando fastidio”. Siamo all’inizio dell’escalation che due anni dopo porterà agli attentati contro Falcone e Borsellino.
E quel giorno è proprio Falcone a far intuire a Nava che lui e la sua famiglia si trovano in estremo pericolo, devono nascondersi, anzi meglio sparire, soprattutto se lui confermerà la sua preziosa testimonianza. Nava non ha dubbi: dire la verità è l’unica scelta possibile. E la sua verità porterà i killer all’ergastolo. Tutto ciò, però, ha un prezzo altissimo per lui e i suoi familiari, perdere la propria identità, la casa, le amicizie, le relazioni e il lavoro che stava garantendo loro agio e soddisfazioni. Ha inizio così la vita eroica e dedita alla Giustizia che Nava per la prima volta racconta in questo libro importante e denso di emozione, in un alternarsi di dramma e speranza, paura e orgoglio per aver fatto il proprio dovere. Una vera odissea umana. Ha collaborato con la Commissione Antimafia, contribuendo fra le altre cose a scrivere la Legge del 2018 che definisce la figura del testimone di Giustizia prevedendo adeguate tutele. La prefazione del libro è a cura di Rosy Bindi, ex presidente della Commissione Antimafia.

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Ultimo aggiornamento

15/06/2021