Che senso e che finalità possono essere sottesi all’arte di rimaneggiare un tema musicale imponendogli quel continuo cambio d’abito sonoro che è una sequenza di variazioni?
A fornire una risposta a questo cruciale interrogativo, attraverso l’esplicitazione di una terna di “casi storici” a firma di Mozart (KV 455), Brahms (op. 23) e Webern (op. 27), saranno tre composizioni pianistiche, date alle luce per ragioni e scopi tra loro diversissimi, interpretate in parte “a solo” in parte “a quattro mani” da Lisa Redorici e Gianluca Blasio, in ogni caso presentati e introdotti da Danilo Faravelli.