L’ultima parola su una vicenda lunga 5 anni. Appena insediata nel 2017, la Giunta aveva contestato consumi pregressi, che erano stati anticipati dalle casse pubbliche, mai saldati dall’operatore e neanche mai chiesti dagli uffici.
La Corte di Appello di Milano, con ordinanza del 15 dicembre 2022, dà ragione al comune di Sesto San Giovanni e nega la sospensione della condanna di primo grado, che condannava a risarcire i cittadini sestesi, di fatto chiudendo la vicenda giudiziaria tra il Comune di Sesto San Giovanni ed ARCI.
I giudici milanesi affermano che la sentenza del Tribunale di Monza, che aveva condannato ARCI a rifondere al Comune di Sesto San Giovanni Euro 226.799,88 per utenze non pagate, non è affetta da vizi, neanche sotto il profilo dell’esatta quantificazione dell’importo di cui alla condanna, atteso che sono stati adottati parametri oggettivamente riscontrabili, ai fini dei conteggi.
La Corte, inoltre, non ravvisa neanche un eventuale pericolo nel caso di mancata restituzione delle somme eventualmente pagate in eccesso da ARCI, posto che la debitrice in sede di “transazione” aveva piena consapevolezza di essere potenzialmente debitrice della somma di Euro 260.000,00 reclamata dal Comune.
“La vittoria su Arci, pone la parola fine a questa vicenda e a quel sistema che si è alimentato per anni a Sesto San Giovanni, complice una certa sinistra che gestiva le casse comunali come mezzo per i propri interessi personali e che aveva condotto il Comune ad avere 26 milioni di debiti – commenta il sindaco Roberto Di Stefano – una volta insediati, e scoperto che Arci pagava solo 10.000 euro all’anno per la gestione del Carroponte, con le utenze elettriche anticipate dal Comune e mai richieste alla stessa Arci, abbiamo deciso di disporre un regolare bando per l’assegnazione dell’appalto in virtù della migliore offerta, garantendo regole e trasparenza”.