Questo sito utilizza solo cookie tecnici e analytics di terze parti che rispettano i requisiti per essere equiparabili ai cookie e agli altri identificatori tecnici.
Pertanto non è richesta l'acquisizione del consenso.

Informativa Chiudi

La bonifica: le tecniche della riqualificazione

Data di pubblicazione:

lunedì 13 ottobre, 2014

Tempo di lettura:

6 min

Ultimo aggiornamento:

mercoledì 6 aprile, 2022

L’area ex Falck ha ospitato per quasi un secolo grandi stabilimenti siderurgici che hanno lasciato nel terreno diversi scarti di lavorazione. La contaminazione è costituita prevalentemente da metalli pesanti; in alcuni punti da idrocarburi. Adesso la grande industria non c’è più e in una parte di quest’area nascerà la Città della Salute e della Ricerca, il polo ospedaliero e di ricerca scientifica formato dall’unione dell’Istituto dei Tumori di Milano con l’istituto neurologico Besta.
Prima di costruire l’ospedale è necessario bonificare il terreno.

Come viene bonificato il terreno

Novità al 21 gennaio 2016
  • Ministero dell’Ambiente: il 21 gennaio 2016 si è tenuta una riunione tecnica sulle bonifiche per la valutazione del Documento ricognitivo ed indirizzi per l’accelerazione delle attività di bonifica. Il documento evidenzia in particolare che diminuiscono i terreni da trattare in sito e aumentano quelli da smaltire in impianti off site. I volumi totali degli scavi restano quelli di progetto, tuttavia questi volumi sono frutto di una stima fatta sulla base della caratterizzazione, quindi potrebbero cambiare durante i lavori.

Inoltre nella riunione si è preso atto che MilanoSesto, per quanto riguarda la barriera idraulica, interromperà l’emungimento dal pozzo e si è chiesto alla società di concordare con Arpa il protocollo di monitoraggio delle acque di falda.

Progetto originale

1. Caratterizzazione: è la fase preliminare di indagine, l’obiettivo è quello di descrivere nel dettaglio le caratteristiche qualitative del terreno e delle acque sotterranee. La caratterizzazione viene fatta con analisi chimiche del terreno e dell’acqua, monitoraggi, trincee e carotaggi, cioè perforazioni nel terreno per individuare gli elementi inquinanti.
Sulla base di questa analisi il terreno viene diviso in celle, differenziando qualle pulite da quelle da bonificare. Questa prima fase di indagine permette di definire il tipo di intervento da applicare al terreno.
Con i risultati della caratterizzazione è poi possibile fare “prove pilota” per testare sia in laboratorio, sia in campo (su piccola scala),  come reagisce il terreno agli  interventi  che si è deciso di realizzare su tutte le aree da bonificare.

2
. Scavo: è l’estrazione del terreno da bonificare. Lo scavo viene fatto sulla base della caratterizzazione del terreno che ha individuato quali sono le celle da scavare e da bonificare.

La divisione in celle dell’area

3. Vaglio e lavaggio (soil washing) della terra: il terreno estratto fa percorsi diversi a seconda del tipo di contaminanti che presenta. La parte di terreno non trattabile con gli impianti che ci sono in cantiere,  viene trasportata fuori per essere smaltita. Invece il terreno trattabile (la maggior parte) viene bonificato all’interno. Come? Ci sono due percorsi che possono anche essere alternativi:
• vaglio: una parte del terreno viene “setacciata” per separare la parte più grossa (sopravaglio) generalmente più pulita, da quella più fine (sottovaglio) che è destinata al lavaggio. Il sopravaglio viene controllato e, se ha valori conformi alla legge, può essere riutilizzato subito altrimenti viene smaltito.
lavaggio (soil washing): il terreno viene pulito dagli elementi inquinanti. Il lavaggio viene fatto al sottovaglio e alla parte di terreno che, per le sue caratteristiche, non ha avuto bisogno di essere vagliato ma viene direttamente lavato.  Dopo il lavaggio il terreno è suddiviso in due parti una più grossolana che, se ha valori conformi alla legge, viene riutilizzato subito altrimenti viene smaltita. Una più fine (fanghi) destinata allo smaltimento.

4. Frantumazione cioè la demolizione dei resti voluminosi. Già nel 2006 sono stati demoliti tutti gli edifici fuori terra e bonificati i materiali che contenevano amianto, oggi restano da demolire solo cunicoli, pavimentazioni e fondazioni. Se, durante lo scavo, vengono trovati resti voluminosi di questo tipo, vengono inviati al frantoio per essere demoliti. Le macerie, se hanno valori conformi alla legge, vengono riutilizzate subito, altrimenti vengono smaltite.

Schema di come vengono trattati il terreno e le macerie

I volumi

Ecco una stima dei volumi di terreno che vengono scavati, lavati o smaltiti:

• Quantità di materiale da demolire: 90.984,75 metri cubi
• Scavi di bonifica di  terreni o riporti da sottoporre a trattamenti on-site o smaltimenti off-site: 390.561,25 metri cubi. Di cui:

  • terreni o riporti da sottoporre a trattamento on-site di vagliatura: 90.766,45 metri cubi
  • terreni o riporti da sottoporre a trattamento on-site di soilwashing: 282.919,10 metri cubi
  • terreni da inviare direttamente a smaltimento: 16.875,70 metri cubi.

Per dare un’idea dei volumi tenete presente che il duomo di Milano è di 440.000 metri cubi circa.

Questi volumi sono frutto di una stima fatta sulla base della caratterizzazione, ma potrebbero cambiare durante i lavori.

Quali sono le azioni per la sicurezza dell’ambiente e della salute?

Misure per la qualità dell’aria: viene data attenzione alle polveri che inevitabilmente si sollevano durante gli scavi, la movimentazione, il trattamento dei terreni e durante la circolazione dei mezzi di trasporto. Per evitare che si disperdano nell’aria, queste polveri vengono abbattute con impianti di irrigazione e cannoni nebulizzatori e le ruote dei mezzi e i cingoli vengono sempre lavati. Nel corso della bonifica è previsto un controllo periodico della qualità dell’aria con centraline nelle aree più critiche:
• 2 sul lato nord-ovest del comparto Unione
• 1 all’ingresso del cantiere in viale Italia
• 1 in viale Italia angolo sud del comparto Unione.

 

Misure di prevenzione e monitoraggio per l’acqua di falda: è stata realizzata una barriera idraulica con 5 pozzi e un impianto di trattamento delle acque di falda. L’emungimento di ogni pozzo protegge l’acqua di falda da eventi accidentali che potrebbero verificarsi durante i lavori.  Gli scavi vengono fatti solo nelle zone sicure delineate dal cono di emungimento di ogni pozzo.
Inoltre, già dal 2004 i proprietari delle aree ed  Arpa fanno controlli periodici delle acque sotterranee, usando i piezometri della rete di monitoraggio richiesta dal Ministero dell’Ambiente per il Sito di Interesse Nazionale (SIN). 41 coppie di piezometri di questa rete si trovano solo nella proprietà di Milanosesto.

 

Quali sono le azioni per la viabilità?

Misure per la viabilità: iIl varco per entrare e uscire dal cantiere è in viale Italia, quasi all’altezza di via Trento. Qui un semaforo provvisorio si attiva solo al passaggio dei camion. Svolgere le operazioni di bonifica direttamente all’interno del sito consente di ridurre il passaggio dei camion sulle strade, con meno traffico e inquinamento in città.

 

Quali sono le azioni per la trasparenza e la legalità?

Protocollo di legalità: il Comune di Sesto, Regione Lombardia, e Prefettura di Milano stanno redigendo il protocollo per definire gli obiettivi a garanzia della legalità rispetto al progetto della Città della salute e della ricerca.

Sicurezza in cantiere:

  • sistemi di controllo degli accessi con tornelli e badge
  • ingressi presidiati dal servizio di portineria, attivo dalle 7 alle 22, dal lunedì al venerdì e fino alle 14 del sabato
  • sistema di videosorveglianza h24 su tutto il perimetro del cantiere e nelle zone operative nevralgiche

Verbali delle Conferenze dei servizi sulle bonifiche: si possono consultare on line sul sito del Ministero dell’Ambiente: www.bonifiche.miniambiente.it/page_anno14.html

Guarda i video:

6 maggio 2015:  visita al cantiere

 

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento

06/04/2022