Cos'è
Alberto Campalani racconta il suo Cammino per Santiago di Compostela.
Santiago di Compostela è stato uno dei primi luoghi in Europa meta di pellegrinaggio: nell’anno 825, il re Alfonso il Casto partì da Oviedo con la sua corte per visitare la tomba dell’apostolo Giacomo, e per questo viene considerato il primo pellegrino della storia. Egli ordinò la costruzione di una prima chiesa, un tempietto destinato a diventare il luogo dove sorgerà la Basilica e Cattedrale di San Giacomo di Compostela.
Nel medioevo i pellegrinaggi divennero un fenomeno popolare molto diffuso. Le motivazioni dei pellegrini, che inizialmente erano spinti al Cammino da un sentimento di fede e devozione, mutarono ed i fini di questo faticoso percorso divennero più funzionali alla ricerca della remissione dei peccati o all’adempimento di voti.
Da qualche decennio il Cammino per Santiago è tornato suscitare grande interesse, non solo tra i religiosi. Molti sono i viaggiatori che si accingono ad intraprendere il lungo Cammino per Santiago.
Tante le motivazioni, tra cui quella di provarsi in un viaggio in cui la fatica fisica del Cammino attesti la capacità di autosuperarsi.
Camminare in solitudine o con gli altri ci porta anche a molte esperienze.
In solitudine: contempliamo luoghi, riflettiamo, ascoltiamo il nostro respiro. Con gli altri: ci misuriamo, dialoghiamo, competiamo, condividiamo, solidarizziamo.
Nel suo Cammino, Alberto Campalani, ha vissuto sicuramente molte di queste esperienze, ma il Cammino di Santiago è il cammino di ogni singola persona che lo compie e il cammino di ognuno può sollecitare molte riflessioni e permettere di viaggiare, anche metaforicamente, più consapevoli.
Per questo ti aspettamo Venerdì 22 novembre in Biblioteca!