Cos'è
📕📖✏La giovane ricercatrice Serena Romano ricostruisce, tra luci e ombre, le modalità di rappresentazione dell’Olocausto in fumetti e graphic novel.
La riflessione-tormento attorno al tema dei campi di sterminio non ha fine, esattamente come gli echi di un dolore troppo grande per essere compreso. È un argomento difficile da mettere a fuoco o da visualizzare. Eppure, accanto a letteratura, saggistica, documentari e immagini di repertorio, anche i fumetti e le graphic novel hanno tentato – e tentano – la riflessione sulla materia. L’autrice, in questo saggio, prende in esame questi ultimi generi, analizzando diverse opere: Maus di Spiegelman, Judenhass di Dave Sim, Jan Karski di Rizzo-Bonaccorso, Sono figlia dell’Olocausto di Eisenstein, El boxeador di Kleist, La stella di Esther di Heuvel-Van Der Rol, Noi non andremo a vedere Auschwitz di Dres ma anche gli X-Men Marvel. L’autrice cerca risposte all’interno di vignette e tavole, offrendo suggestioni sui rapporti tragedia-immagine e dolore-rappresentazione. Interrogandosi sull’approccio dei disegnatori e sui modi di narrazione drammatica, Serena Romano aggiunge nuovi spunti di riflessione dentro un dibattito inesausto.
Serena Romano, nata in provincia di Milano nel 1989, scopre la graphic novel Maus durante la stesura della tesi di laurea. Riconoscendo nel fumetto un mezzo democratico in grado di descrivere alle nuove generazioni gli orrori della guerra, approfondisce, in questo suo primo saggio, l’epoca storica e il vissuto interiore mediante l’analisi delle tavole illustrate.
L’appuntamento è giovedì 25 gennaio alle 21 in Villa Mylius.
Vi aspettiamo!