Cos'è
Il Día de muertos, o Giorno dei Morti, è una delle feste messicane più conosciute in assoluto, è un evento festeggiato con allegria, amore e nostalgia. I morti sono ancora membri della comunità, tenuti in vita nella memoria e nello spirito, e in quel particolare giorno dell’anno il mondo dei vivi si incontra, sulla Terra, con quello dei defunti.
Il Día de muertos è, quindi, una celebrazione non solo dei cari che se ne sono andati, ma anche della vita stessa!
💀📷🎥Dal 9 al 20 novembre in villa Mylius, con il Consolato generale del Messico a Milano, celebriamo questo giorno con 3 appuntamenti:
🏵💀🏵Altar del Día de muertos |
L’altare, o ofrenda, è l’oggetto-simbolo attorno a cui ruota la celebrazione del Día de muertos. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, non si tratta di altari per adorare, ma rappresentano la porta tra la vita e la morte: hanno lo scopo di accogliere gli spiriti nel regno dei vivi e in quanto tali, sono carichi di offerte, acqua per dissetarsi dopo il lungo viaggio, cibo, foto di famiglia e una candela per ogni parente morto.
Il Consolato generale del Messico a Milano allestisce in villa Mylius l’Altar de Día de muertos come quelli che in Messico vengono allestiti in case e cimiteri. Davanti a questi altari, amici e famigliari depongono le proprie offerte e aspettano il ritorno di coloro che sono scomparsi.
❤Partecipa anche tu, porta una foto di una persona defunta a te cara e lasciala sull’altare.
📅L’inaugurazione è sabato 9 novembre alle 16.00 in villa Mylius.
Puoi visitare l’altare fino al 20 novembre in questi giorni e orari:
• lunedì 15:00 – 19:00
• martedì a venerdì 09:30 – 19:00
• sabato 09:30 – 13:00
🏵📷🏵Mostra fotografica ECVM El Culto de la Vida y de la Muerte |
El Culto de la Vida y de la Muerte (Il culto della vita e della morte), del fotografo Héctor Chico, è un’eco del passato. È il ricordo di una tradizione ancestrale. Negli ultimi anni ha perso il suo fascino spirituale, come se l’esuberanza urbana fosse il fulcro di questa festa messicana. Costruire altari e decorare cimiteri è conseguenza di un significato sempre più profondo.
📅L’inaugurazione è sabato 9 novembre alle 16.00 in villa Mylius.
Puoi visitare la mostra fino al 20 novembre in questi giorni e orari:
• lunedì 15:00 – 19:00
• martedì a venerdì 09:30 – 19:00
• sabato:09:30 – 13:00
💃🏻🪕🕺🏻 E dopo l’inaugurazione della mostra: parata dei Mariachi Sol de Mexico, musica e folklore messicano garantiti!
🏵🎥🏵Proiezione de “Il libro della vita” |
📅 il 16 novembre alle 16.00 in villa Mylius.
“Seguitemi, ora vi mostrerò qualcosa di speciale… Il mondo intero è fatto di storie e tutte le storie sono proprio qui dentro, nel Libro della vita. Ma la più grande storia ha inizio il giorno dei morti, un giorno in cui gli spiriti transitano tra i mondi e tutto può accadere!”
Un gruppetto di ragazzini si annoia alla sola idea di mettere piede in un museo. Li prende in carico, però, una guida speciale, che ha in serbo qualcosa per loro. Con voce suadente, la donna li conduce dentro la storia dei festeggiamenti messicani legati al giorno dei morti, in un viaggio attraverso tre regni sovrapposti. Protagonista della storia nella storia è Manolo Sanchez, ultimo erede di una famiglia di toreri che desidera però fare il musicista ed è innamorato dall’infanzia della bella Maria, figlia del generale Posada di San Angel. Anche il prode Joaquin è innamorato di Maria, e la loro amichevole rivalità diventa oggetto niente meno che di una scommessa tra la Morte e il suo oscuro consorte, Xibalba.
💌prenota il tuo posto via mail a culturasesto@sestosg.net
🔎Sapevi che?
Nella visione del mondo indigena, il Giorno dei Morti implica il ritorno temporaneo delle anime dei defunti, che tornano a casa nel mondo dei vivi per rivivere con le loro famiglie e nutrirsi dell’essenza del cibo offerto sugli altari a loro dedicati. L’origine di questo risale al sincretismo tra i rituali religiosi cattolici portati dagli Spagnoli e la commemorazione dei defunti della popolazione indigena in epoca preispanica. La celebrazione di tale ricorrenza, legata a radici religiose e folkloriche, ha una grandissima importanza nella cultura messicana, tanto da essere stata dichiarata nel 2003 “Patrimonio culturale e immateriale dell’umanità” da parte dell’Unesco.