Cos'è
Incontro su Janet Frame a cura di Elena Petrassi, scrittrice e poetessa
Cresciuta in una famiglia povera ma che considerava lo studio e la lettura fondamentali, Janet Frame (Dunedin 1924 – 2004) cresce seguendo gli spostamenti lavorativi del padre ferroviere.
La perdita precoce delle due sorelle maggiori, annegate adolescenti e un carattere schivo e segnato dalla timidezza, non le impediscono di terminare gli studi universitari per diventare insegnante, ma la portano a una diagnosi, poi rivelatasi errata, di schizofrenia che la condannerà a passare anni in manicomio e a sentirsi sempre fuori posto, marchiata da una diversità che era, soprattutto, una creatività esasperata che cercava uno sbocco.
Sarà proprio grazie al primo libro La laguna e altri racconti che vincerà uno dei premi letterari più importanti e che la salverà da una lobotomia.
Libera finalmente dal manicomio, incoraggiata da amici scrittori e dalla sorella, Janet partirà alla volta di Londra, di Parigi e poi della Spagna, seguendo l’istinto per raggiungere quella lontananza che le farà mettere a fuoco gli eventi drammatici che aveva vissuto.
La sua trilogia Un angelo alla mia tavola – da cui venne tratto negli anni Novanta l’omonimo film – è una delle più belle autobiografie del secondo Novecento.
«Dalla prima regione di liquida oscurità, nella seconda regione di aria e luce ho redatto le seguenti note con il loro misto di fatti e verità e memorie di verità con lo sguardo sempre rivolto alla terza regione, dove il punto di partenza è il mito. (…) Scrivevo poesie su tutto quanto mi circondava. Ne scrissi una sulla sabbia, sul cielo, sulle foglie, sull’arcobaleno (avendo cura di elencare i colori esatti: arancio, giallo, rosso, violetto, un bel verde e blu)».
Brano di Janet Frame tratto da Un angelo alla mia tavola.
Evento organizzato dall’associazione Gli amici della Biblioteca in collaborazione con la Biblioteca.