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Visita alla villa Torretta

➡️Sabato 22 luglio scopriamo la meravigliosa villa Torretta con i suoi affreschi del '500!

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Data:

Terminato

Tempo di lettura:

4 min

Villa Torretta

Cos'è

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🎙️LA VISITA

La visita, condotta da Nucci Moneta Villa, appassionata studiosa della villa nonché testimone della sua storia recenti, si svolge tra i suggestivi ambienti visitabili della villa e nell’adiacente oratorio di Santa Margherita, riccamente affrescato.

📍villa Torretta è in via Milanese, 3
🕞Le visite iniziano dalle 14.30
➡️Prenota via 📧mail a passeggiataville@sestosg.net
(entro 3 giorni dalla visita)

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💸La visita è gratuita!

In collaborazione con Grand Hotel Villa Torretta.

⌛ VILLA TORRETTA

Posta poco oltre il confine nord-est di Milano Villa Torretta è una monumentale residenza gentilizia suburbana riedificata sull’area di una precedente costruzione, forse fortificata, di epoca medioevale.
La Regina Teodolinda, nel VI secolo, vi si sarebbe fermata a pregare, in viaggio da Monza a Milano. Si dice poi vi ebbero a sostare diversi personaggi storici, fra i quali, nel 1323, il Re Roberto che la scelse per incontravi le truppe di Galeazzo e Marco Visconti. Alcuni cronisti ne parlano come “luogo fortificato annesso alla vicina Bicocca”, e altri precisano che la Torretta “serviva da vedetta al vicino castello della Bicocca”. Del resto ci sono testi che sostengono l’esistenza di un lungo cunicolo che unirebbe la Torretta a Villa Arcimboldi. La sua pianta a U doppiato produce due corti: l’una rustica, l’altra signorile. Questo accostamento riflette una duplice funzione sociale, secondo un uso tipico delle ville suburbane milanesi.

Autrice di tale trasformazione, negli anni a cavallo tra il XVI e il XVII secolo fu la contessa Delia Spinola Anguissola. Figlia del genovese Leonardo Spinola, a Milano dal 1546 come uomo di fiducia del ricchissimo banchiere Tommaso Marino, pure genovese, al cui nome è legata la prestigiosa residenza cittadina oggi sede del Municipio di Milano. Delia, andata sposa nel 1570 al conte Giovanni Anguissola, governatore di Como, che la lasciò vedova nel 1578, subentrò nella proprietà della Torretta alla morte del padre nel 1598. Delia la fece diventare centro di bel vivere e raffinate beatitudini, “villa di piaceri e di delizie” come si legge in una lapide del 1607 posta all’interno della Villa. Da quest’epoca in poi la Torretta fu sede di feste e banchetti, giostre, tornei, balli. Delia fece abbellire e ampliare la villa. I saloni del piano nobile vennero ornati di affreschi fantastici e bizzarre grottesche, così come di stemmi delle nobili casate e medaglioni di paesaggi. La villa si riempì di marmi; i giardini di fiori e piante rare.

Alla morte di Delia nel 1611, in assenza di eredi diretti (dal matrimonio di Delia con Giovanni Anguissola non erano nati figli), la proprietà passò ai Marino, nella persona del cugino marchese Giovan Gerolamo, che ebbe un ruolo di rilievo nella definizione dell’assetto figurativo degli interni, contrassegnati dalla eleganza fastosa e sofisticata della Milano spagnola. Dai Marino, per via ereditaria, la proprietà della Torretta passò ai d’Este (attraverso la sorella di Giovanni Gerolamo Marino, tale Livia, sposa del marchese Carlo Filippo d’Este), quindi ai Serbelloni (attraverso Luigia, nipote di Livia e figlia di Giovan Girolamo Marino, sposa dal 1618 di Giovan Maria Serbelloni) e, alla fine del XVIII secolo, ai Busca Arconati Visconti; casata che, nel 1870, si estinse.

I documenti di proprietà finiscono nell’archivio dei Sola Cabiati e, da qui, sarebbero dovuti andare all’Archivio Civico della Biblioteca Triulziana. Ma nel 1943 i documenti inerenti la proprietà e la storia di Villa Torretta vengono distrutti sotto le bombe che in quell’anno sconvolsero Milano, polverizzati fra le macerie di Palazzo Sola Cabiati. Ulteriori passaggi di proprietà intervenuti nel corso del Novecento ne determinarono la trasformazione in edificio rurale (da cui il toponimo a lungo invalso di “Cascina Torretta”) e in dormitorio per le maestranze della vicina Breda; ciò spinse Villa Torretta verso uno stadio di degrado quasi irreversibile.

I suoi affreschi furono nascosti da controsoffittature in legno, i saloni suddivisi in locali più piccoli. Le logge dei piani superiori furono murate per ricavare nuove stanze; stessa fine aveva fatto il bel portico, divenuto stalla per animali agricoli. In questo lento processo di degrado, la villa aveva via via del tutto perduto il carattere nobiliare che le apparteneva. Salvata da alcune strutture di tutela già dagli anni Settanta, Villa Torretta è ora ritornata allo splendore dei suoi tempi migliori grazie a recenti interventi di restauro ultimati nel 2002 con il restauro dell’oratorio di Santa Margherita.

Luogo

Villa Torretta

Via Milanese 3 - Sesto San Giovanni

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento

23/07/2023