“Il 4 novembre 1918 è una data scolpita nella storia: l’armistizio di Villa Giusti, finiva la Prima Guerra Mondiale e gli italiani potevano rientrare a Trento e Trieste per portare a compimento l’unificazione del Paese.
Oggi ricordiamo il sacrificio dei tanti soldati morti al fronte, che per la prima volta nella loro vita si sentirono davvero italiani. Partiti da ogni parte d’Italia, ognuno parlava il proprio dialetto, si capivano a stento, ma furono loro – i nostri nonni e i nostri bisnonni – a salvare il Paese. Un popolo giovane che difese la Patria con coraggio, eroismo, amore. Ricordiamo i tanti caduti sestesi, i cui nomi sono incisi nelle lapidi della Basilica di Santo Stefano e della cappella del Cimitero Monumentale, dove sono custoditi i resti di alcuni di loro; nelle lapidi di Cascina Gatti e Sant’Alessandro; nella lapide situata all’ex Ercole Marelli.
Ricordiamo anche tutti i soldati sestesi i cui nomi non sono inseriti nella lapidi, ma che al pari degli altri hanno dato la vita per l’Italia unita: una generazione di cui oggi dobbiamo essere orgogliosi. Insieme a loro voglio ricordare anche tutti i nostri concittadini che in questi mesi non sono riusciti a vincere la battaglia contro il covid: li ricordo con affetto e commozione.
Oggi celebriamo anche la Giornata delle Forze Armate. Tutti gli uomini e le donne in divisa, con le stellette dell’Esercito Italiano, della Marina Militare, dell’Aeronautica Militare, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, che ogni giorno lavorano con passione e professionalità per la sicurezza del Paese. Sempre a disposizione di cittadini e istituzioni. Durante l’emergenza sanitaria li abbiamo visti in prima linea, sul territorio, per tutelare la salute pubblica e offrire sostegno alle persone più fragili e in difficoltà. Ringrazio i nostri militari che si trovano nelle missioni di pace all’estero, nei luoghi più difficili del mondo, disposti a rischiare la propria vita per garantire libertà e democrazia.
La festa del 4 novembre ha un significato molto importante anche per i giovani, le nostre nuove generazioni. Il ricordo degli antenati che hanno combattuto per l’Italia deve guidarli nella loro quotidianità di cittadini impegnati e attivi per la comunità. Spetta anche e soprattutto a loro tenere viva la memoria dei concittadini che si sono sacrificati per il Tricolore, la bandiera che racchiude in sé tutti i valori fondanti del nostro Paese.
Viva l’Italia unita, viva le Forze Armate, viva Sesto San Giovanni!“