Un progetto di sostenibilità ambientale
Nel 2021 il vecchio inceneritore di Sesto è stato dismesso e demolito. Al suo posto la nuova Biopiattaforma. La Biopiattaforma è un progetto unico in Italia e il più importante a livello europeo, un progetto che ha visto coinvolti cittadini, esperti e tecnici in un confronto partecipativo molto importante e seguito, attraverso il percorso partecipativo: la BiopiattaformaLab. Inoltre, è stato costituito il RAB Residential advisory board, organismo autonomo con il compito di seguire tutte le fasi di realizzazione del nuovo progetto, monitorando l’attività della biopiattaforma.
Il progetto del polo green guarda al futuro seguendo i cardini della sostenibilità e del riutilizzo delle risorse. Il concetto di sostenibilità ambientale è approdato al centro delle politiche europee e nazionali, alimentando una sfida per dare il via a un sistema di economia circolare basato sul riuso e sul riciclo della materia per offrire una migliore qualità della vita per le generazioni future.
Linee di produzione
La nuova Biopiattaforma prevede:
• una linea per la trasformazione dei rifiuti umidi in biometano (FORSU): biocombustibile che riduce l’emissione di anidride carbonica del 97% (attivata a febbraio 2023).
• una linea per la trasformazione dei fanghi in fertilizzante e in energia termica per il teleriscaldamento. I fanghi, prodotti ogni anno dai 40 depuratori del Gruppo CAP distribuiti sul territorio di Città metropolitana, che fino a oggi erano materia di scarto in alcuni casi da portare all’estero per lo smaltimento, serviranno a produrre ben 11.120 MWh/anno di calore per il teleriscaldamento e recuperare fosforo da impiegare come fertilizzante. In questo modo, il 75% dei fanghi verrà trasformato in energia e il 25% in fertilizzante.
Ricerca
La Biopiattaforma è un impianto innovativo che ospiterà un polo di ricerca avanzata che si è già assicurato un finanziamento di 2,5 milioni di euro grazie a un progetto europeo di Horizon 2020. La Biopiattaforma è entrata da subito nello scenario della ricerca internazionale con Circular Biocarbon, il progetto Horizon 2020 che sarà co-finanziato dall’Unione Europea. L’obiettivo è lo sviluppo di una bioraffineria dagli standard avanzati basata sulla valorizzazione dei rifiuti umidi per ottenere prodotti ad alto valore aggiunto, pronti per la commercializzazione.