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Nidi di qualita', assessore Tittaferrante: "E' possibile un miglior servizio, aprendo al territorio e ai privati (ma non alle esternalizzazioni)"

Data di pubblicazione:

giovedì 28 dicembre, 2017

Tempo di lettura:

3 min

Ultimo aggiornamento:

giovedì 28 dicembre, 2017

“I nidi comunali non coprono tutta la domanda e sono finanziariamente impegnativi. L’offerta pubblica è di 422 posti, quella privata accreditata è di 46 posti, mentre l’offerta privata non accreditata è di 90 posti, su un bacino potenziale di 3000 bambini. Mantenere la qualità del pubblico è possibile, a patto però che si tengano sotto controllo i costi e si permetta di azzerare le liste d’attesa. Come? Aprendo alla collaborazione col territorio: i migliori servizi per l’infanzia d’Italia, infatti, sono sia asili comunali sia privati”. Queste le linee guida che seguirà l’Assessore ai Servizi per l’Infanzia della città di Sesto San Giovanni, Angela Tittaferrante, nel ridisegnare l’offerta dei nidi comunali.
“Qualsiasi mamma vuole che il proprio bambino, per la sua crescita, sia inserito in una struttura di qualità a costi ragionevoli. Per realizzare questo obiettivo non è nostra intenzione esternalizzare i nidi comunali, ma aumentare l’offerta in città. Lo abbiamo dichiarato più volte e nei diversi incontri con i genitori e i delegati sindacali. Dobbiamo garantire un futuro al servizio pubblico senza tagli di posti del personale e contemporaneamente azzerare le liste di attesa, aprendo nuove opportunità di collaborazione col territorio. La qualità non è prerogativa di pubblico o privato, ma delle strutture e delle persone competenti, sensibili e professionali.
Esiste un problema di bilancio ereditato dalle precedenti amministrazioni: i nidi comunali oggi costano oltre 5 milioni di euro, a fronte di un’entrata di 1,2 milioni di euro provenienti dalle rette e un contributo regionale di 149.752 euro. La copertura economica da parte di chi usufruisce del servizio è del 23.76%. Ogni bambino iscritto e frequentante i nidi costa alla collettività 11.990 euro l’anno. A fronte di queste cifre, non sono state eliminate le liste di attesa: non tutti i bambini, perciò, possono frequentare i nidi. “Le esigenze dei cittadini le conosciamo – continua l’Assessore – sono loro i primi a chiederci un controllo di gestione rigoroso per migliorare le condizioni di efficienza di tutta la pubblica amministrazione, nidi compresi”. E’ necessaria, dunque, una verifica perché si mantenga l’attuale offerta pubblica di posti nei nidi, per assorbire la lista di attesa, per mantenere il personale dipendente in organico a garanzia del funzionamento delle strutture. “Tutto ciò però non basta – aggiunge l’Assessore – dobbiamo anche mantenere la qualità sulla base dei criteri di accreditamento regionali, che permettono a numerose famiglie di accedere gratuitamente al servizio nidi”.
“La bacchetta magica non ce l’ha nessuno, conclude l’Assessore. Arriviamo da un’epoca con troppi sprechi, costi alti e servizi pubblici rivolti ad un numero troppo limitato di persone”. Noi vogliamo rivedere il tutto, lo dobbiamo ai bambini di Sesto, sia quelli frequentanti i nidi, sia quelli che sono in lista d’attesa. Nostro compito, perciò, è ripensare alle forme attuali, per trovare la strada migliore perché i nidi funzionino bene e vi sia un’opportunità – pubblica o privata che sia – per tutti coloro che hanno bisogno e non solo per alcuni”.

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28/12/2017