La Corte dei Conti, riunita oggi in camera di consiglio, sulla base della documentazione prodotta dal Comune di Sesto San Giovanni e dell’istruttoria condotta dal Ministero dell’Interno, ha approvato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale deliberato dal Consiglio comunale nell’ottobre 2018. Dopo la valutazione positiva del Ministero dell’Interno, pervenuta a fine luglio, la Corte dei Conti ha chiuso l’iter istruttorio.
“In questi tre anni – commenta il sindaco Roberto Di Stefano – abbiamo fatto un lavoro certosino, con grande responsabilità e coraggio, per risanare i disastri contabili di chi ci ha preceduto. Molti da sinistra hanno sempre negato la scomoda eredità lasciata, sostenendo che le nostre fossero “bufale” finalizzate a trovare delle giustificazioni: ecco, le risposte di Ministero dell’Interno e Corte dei Conti sono la riprova che di bufale non si trattava, in quanto hanno accertato i danni commessi dalla sinistra stessa che noi responsabilmente abbiamo denunciato e risolto. A tal proposito ricordiamo i 14 milioni di euro di debiti di cassa, i 21 milioni di buco di bilancio e i 5 milioni di debiti fuori bilancio, con un ente che non applicava in maniera corretta i principi contabili stabiliti per legge e raggiungeva l’equilibrio di bilancio per mezzo di irregolarità contabili. Oggi abbiamo sistemato tutte le partite più critiche, resta solo da sistemare l’equilibrio del bilancio che soffre ancora per 1,9 milioni di euro di parte corrente, ma anche questo punto sarà presto risolto con l’approvazione del bilancio preventivo 2021”.
I miglioramenti prodotti dall’amministrazione Di Stefano sono evidenti. Nel 2018 il disavanzo è stato portato dai 21 a 10 milioni di euro, mentre nel 2019 si è scesi da 10 milioni a 805.000 euro. In due anni sono stati recuperati 20 milioni, ripulendo il bilancio da residui molto vecchi, mai riscossi dalle precedenti giunte, e divenuti pertanto inesigibili.
Sono stati cancellati residui più vecchi di cinque anni per oltre 4,5 milioni senza però sospendere le azioni di recupero che continueranno fin quando non saranno dichiarati inesigibili. Si registra un raddoppio degli accertamenti rispetto al passato che toglie dalla pancia dei bilanci finanziari crediti di difficile esazione così come è stato richiesto dalla Corte dei Conti, quando nel 2017 furono accertate gravi irregolarità contabili.
È migliorato anche il fondo di cassa che nel 2017 era di 300.000 euro, nel 2018 di 8 milioni di euro e nel 2019 di 14 milioni di euro.
In questi tre anni sono state finanziate anche due metropolitane coi fondi dell’ente, senza fare debiti: coperti i 5 milioni di debiti fuori bilancio che sono stati ereditati per il prolungamento della M1 e stanziati i 4,5 milioni di euro di coperture reali per la M5 verso Monza.