“Il grado di civiltà di una comunità – commenta il sindaco Roberto Di Stefano – si misura anche in base al trattamento che viene riservato agli animali che condividono con noi gli spazi sul territorio. E siamo felici e soddisfatti di prendere atto che Sesto San Giovanni si distingue nettamente da Milano sulla gestione dei castorini presenti in città. Noi abbiamo deciso di sterilizzarli, come previsto anche da specifiche leggi regionali, per evitare proliferazioni che potessero creare danni, a Milano invece hanno preferito catturarli e ucciderli. Siamo orgogliosi di essere tra i pochi Comuni d’Italia a tutelare le nutrie senza causargli inutili sofferenze”.
Ad occuparsi della sterilizzazione delle nutrie del Parco Bergamella sarà l’associazione Lav Onlus con cui il Comune ha formalizzato un accordo di collaborazione. La collaborazione in via sperimentale durerà quattro mesi e verrà mantenuto un monitoraggio costante per controllare l’eventuale espansione.
Il Comune di Sesto San Giovanni di recente ha messo a punto un progetto per il monitoraggio e il contenimento dell’espansione delle colonie di castorini presenti nel Parco Bergamella, circa una trentina, in particolare nelle aree dei laghetti artificiali. Col tempo questi animali sono diventati anche una divertente “attrazione” soprattutto per i bambini che frequentano il parco accompagnati dai genitori.
“Con la sterilizzazione verrà raggiunto un duplice obiettivo: da una parte verranno lasciati i roditori nel proprio habitat, dall’altra si tuteleranno ortisti e cittadini limitando i danni alle strutture, agli impianti e all’ecosistema del parco”, spiega l’assessore con delega alla Tutela del benessere degli animali, Alessandra Magro.
“Esistono leggi nazionali, regionali e persino uno specifico piano di contenimento della Città Metropolitana, di cui tra l’altro Sala è sindaco, – spiega il sindaco Di Stefano – che contrastano l’abbattimento delle nutrie sia perché è un metodo disumano sia perché non è risolutivo. Ci sono studi che dimostrano come le aree “liberate” si sono subito ripopolate di animali della stessa specie provenienti dalle zone limitrofe. Non solo: gli abbattimenti, oltre a essere cruenti, sono costosi per le amministrazioni comunali. Perché spendere soldi, come fa il Comune di Milano, per far soffrire inutilmente le nutrie? La sensibilità verso gli animali va manifestata con provvedimenti concreti, non solo con semplici slogan di facciata”.