Un’articolata indagine del Nucleo Operativo di Polizia Giudiziaria della Polizia Locale di Sesto San Giovanni, scaturita da un furto avvenuto lo scorso novembre presso il magazzino del Cimitero Nuovo, ha portato al deferimento all’autorità giudiziaria di un 27enne nomade, M. H., denunciato a piede libero. È stato chiesto nei suoi confronti un provvedimento restrittivo per la sequenza di furti di cui si è reso protagonista insieme ad altri individui.
L’uomo, a capo di un sodalizio criminale, dopo aver atteso la chiusura serale del cimitero, con la complicità di almeno altri quattro individui, e dopo aver tranciato con un flessibile il cancello, si era introdotto nell’area forzando la porta del magazzino, insieme a un complice, rubando utensili per un valore totale di circa 4.000 euro.
“Ringrazio gli agenti che hanno condotto queste lunghe indagini – commenta il sindaco Roberto Di Stefano – e sottolineo ancora una volta l’importanza di avere sul territorio uno specifico nucleo operativo di Polizia Giudiziaria che abbiamo fortemente voluto e che sta dando grandissimi risultati sotto gli occhi di tutti. L’uso delle tecnologie, come in questo caso, si rivela sempre più fondamentale ed è proprio in questa direzione che stiamo proseguendo per garantire sempre più sicurezza in città”.
“Complimenti agli uomini diretti dal comandante Brighel – commenta l’assessore alla Sicurezza, Claudio D’Amico – per l’ottima operazione portata a termine. Dalle indagini della Polizia Locale di Sesto San Giovannni è scaturito un filone che ha interessato altre province, a dimostrazione della professionalità e della preparazione dei nostri agenti, sempre presenti sul territorio per garantire sicurezza e rispetto delle regole”.
Decisivi per il riconoscimento del capo banda i dispositivi di videosorveglianza. Nonostante i soggetti fossero travisati, gli uomini diretti dal Comandante Fabio Brighel, dopo una accurata e certosina analisi, sono riusciti ad isolare un frame che evidenziava un singolarissimo tatuaggio in una parte del corpo dell’uomo; il tatuaggio riportava il nome della compagna dell’indagato, proprietaria proprio del veicolo utilizzato per caricare gli utensili rubati.
Le indagini del Nucleo hanno inoltre portato ad evidenziare a carico della stessa banda almeno altri tre furti simili per modus operandi e specificità della refurtiva in altrettante diverse province lombarde: Lecco, Milano e Bergamo.
Nel mese di dicembre, in seguito agli alert emanati dalla Polizia Locale di Sesto San Giovanni, lo stesso veicolo utilizzato per i furti, è stato intercettato nel territorio di Liscate da una pattuglia della Polizia Locale dell’Unione dei Comuni dell’Adda Martesana, che, dopo un pericoloso inseguimento tra strade statali e viabilità urbana, era stata speronata e butta fuori strada. In quella circostanza la banda aveva fatto perdere le proprie tracce.
Essendo dedito al nomadismo, il leader della banda, è risultato irrintracciabile fino a qualche giorno fa, quando, probabilmente ignaro dell’individuazione, si è presentato presso una caserma di Milano per denunciare lo smarrimento dei documenti. Una volta identificato, è emerso il rintraccio della Polizia Locale di Sesto San Giovanni e dopo esser stato edotto dei procedimenti a suo carico è finito nel registro degli indagati.
Le indagini, finalizzate ad individuare gli altri appartenenti della banda, vanno avanti: si ritiene, infatti, che il gruppo possa essersi reso responsabile di altri colpi.