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Terrorismo, Comune Sesto S.G. riceve fattura spese salma Amri. Sindaco scrive a Gentiloni e Alfano: siamo alla follia, non la pagheremo mai

Data di pubblicazione:

venerdì 21 luglio, 2017

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Ultimo aggiornamento:

venerdì 21 luglio, 2017

“Siamo alla follia. Sono esterrefatto, quella per oltre sei mesi era un’ipotesi assurda e irrealizzabile in Italia è incredibilmente diventata realtà. I miei uffici mi hanno appena mostrato la fattura del Comune di Milano, pari a un importo di 2.160,18 euro, con la quale viene chiesto all’Amministrazione Comunale di Sesto San Giovanni di pagare le spese di ‘deposito salma’ del terrorista Anis Amri, autore della strage di Berlino. A scanso di equivoci dico subito che mi opporrò con ogni mezzo a questa vergognosa e offensiva richiesta e che i soldi dei miei cittadini mai saranno utilizzati per far fronte a questa richiesta”. A dare la clamorosa notizia è Roberto Di Stefano, Sindaco di Sesto San Giovanni, comune in cui lo scorso 23 dicembre due poliziotti del Commissariato cittadino uccisero Anis Amri, il terrorista tunisino autore della strage di Berlino. La salma del killer per oltre sei mesi – dal 23 dicembre 2016 al 29 giugno 2017, come recita la fattura inviata dal Comune di Milano a quello di Sesto San Giovanni – è stata ospitata dall’obitorio comunale per poi lasciare l’Italia in direzione Tunisia. “Non mi interessa assolutamente nulla – prosegue Di Stefano – se la legge nazionale prevede che le spese post-mortem di una persona non reclamata siano a carico del Comune in cui la stessa è morta. Qui stiamo parlando di un mostro che non merita alcuna pietà. Per questo ho già provveduto a scrivere al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, al Ministro degli Esteri Angelino Alfano e al Sindaco di Milano Giuseppe Sala, per comunicare loro che Sesto San Giovanni non pagherà mai nulla. Se proprio ci tengono provvedano loro. Noi anche nel rispetto di Fabrizia Di Lorenzo, vittima italiana di quella strage, e di tutte le altre persone morte in attentati terroristici di matrice islamista, oltre che in segno di attenzione delle Forze dell’Ordine, non destineremo mai un euro per saldare questa fattura”

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Ultimo aggiornamento

21/07/2017