“Abbiamo chiesto a Corte dei Conti, Anac e Autorità di Regolazione dei Trasporti di fare chiarezza sulle proroghe senza gara ad Atm per quanto riguarda il servizio di trasporto pubblico locale (ambito nord milanese), visto che l’accordo ponte è scaduto nel 2017 e da quattro anni viene prorogato unilateralmente dal Comune di Milano. Il sindaco Sala, che ricordiamo esserlo anche della Città Metropolitana, continua a dire che il trasporto pubblico va allargato ma poi si dimentica di confrontarsi con gli altri Comuni, salvo chiederci ogni anno soldi senza un bando di gara così come previsto per legge. Su che base Milano ci chiede un ulteriore contributo da circa un milione di euro quale contributo alle linee di trasporto locale che transitano sul nostro territorio in assenza di una regolare gara? In questi giorni abbiamo respinto l’ennesima richiesta di pagamento del contributo da oltre un milione di euro fatta da Milano: fino a quando le istituzioni preposte non accerteranno la legittimità o meno dell’operato di Milano non pagheremo. Invitiamo inoltre l’Agenzia di Bacino per il trasporto pubblico locale a indire la gara per l’affidamento del servizio così come previsto dal programma di approvato oltre due anni fa”. Così in una nota il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano.
“L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – spiega l’assessore alla Mobilità del Comune di Sesto San Giovanni, Antonio Lamiranda – per quanto di competenza della sua direzione Trasporti, ci ha già fatto sapere di aver aperto un’istruttoria per operare le opportune verifiche. Ricordiamo inoltre due sentenze, una del Tribunale di Monza e una del Tribunale di Milano, che hanno stabilito come il soggetto che esercita il servizio deve ripartire parte degli introiti da tariffazione tra gli enti contribuenti se viene raggiunta la sostenibilità in termini di costi e passeggeri/km trasportati. Abbiamo molti dubbi sul fatto che proroghe di questo tipo, di fatto senza scadenza temporale, siano legittime, anche perché il contributo da corrispondere è formulato su un accordo scaduto che ci è impedito rinegoziare. Continueremo a vigilare su questa situazione perché non è accettabile, dopo quattro anni, non aver indetto nemmeno una gara ponte”.