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Città della Salute e della Ricerca: che cos’è

Data di pubblicazione:

venerdì 28 novembre, 2014

Tempo di lettura:

4 min

Ultimo aggiornamento:

mercoledì 6 aprile, 2022

render della Città della Salute e delle Ricerca

Una struttura d’eccellenza che farà cura e ricerca nel campo della genomica, della biologia cellulare, della biofisica, delle nanotecnologie e della bioinformatica. Una sede moderna ed efficiente, con ambienti in grado di dare una risposta efficace al nuovo modello di cura del malato.

Tutto questo è la Città della Salute e della Ricerca, il polo sanitario che vedrà la fusione del Neurologico Besta e dell’Istituto dei Tumori.

Perché a Sesto

La nostra città occupa una posizione strategica: dal punto di vista delle infrastrutture, infatti, ha tre stazioni della metropolitana e una ferroviaria, è lambita dalla tangenziale e si trova a pochi chilometri dall’aeroporto di Linate.

Non solo, i grandi spazi che si sono fatti largo con la chiusura delle fabbriche rendono possibile la creazione di servizi alberghieri e ricettivi e di un mondo pronto ad accogliere i malati e chi li accompagnerà nel difficile viaggio verso la guarigione.

Il grande parco urbano, infine, è la cornice ideale per un luogo così sensibile, e darà ai malati uno spazio verde di cui poter godere durante la degenza.

Un nuovo modo di parlare di salute

La Città della Salute non sarà solo un’eccellenza scientifica unica. L’idea che si porta dentro è quella di dar vita a un nuovo modo di umanizzare la cura.

Il punto di partenza è il concetto di fare medicina “dal bancone del laboratorio al letto del paziente” (in inglese, “from bench to bedside”). Si tratta di costruire una sorta di ponte tra la scienza e la medicina, per poter usare nel modo migliore le scoperte dei ricercatori e fare in modo che la ricerca di base produca risultati più rapidi.

Qui, a Sesto, in questo nuovo polo di ricerca e cura, ci saranno ricercatori in grado di camminare in equilibrio tra i due ambiti, persone che conoscono la ricerca di base, ma che hanno anche un’attenzione particolare per il paziente e una grande capacità di comprendere le necessità di chi si prende cura dei malati ogni giorno nella pratica clinica.

Una rete di cura

Il malato ha soprattutto bisogno di sentirsi seguito in tutto il percorso di cura. Le malattie oncologiche e neurodegenerative richiedono cure lunghe, continue, che spesso durano tutta la vita. Spesso questi malati hanno bisogno di ricoveri frequenti in altre strutture ospedaliere, per questo c’è anche la necessità di creare una rete tra questa nuova struttura di cura, gli ospedali del territorio e i servizi sociali e sanitari.

Dare continuità di cura significa dare a queste persone la possibilità di essere accolte nei momenti di bisogno sanitario o sociale da servizi che conoscono la loro storia sanitaria e sono in grado di curarle o di assistere in caso di difficoltà.

Per realizzare questa rete si è costituito un ufficio di Progetto e un Comitato scientifico: l’obiettivo è sensibilizzare tutti gli attori sanitari e sociali sul territorio sulle possibilità che si apriranno con la nascita di questo importante centro di cura e ricerca.

Ricerca e innovazione: una “health valley” della medicina

Se immaginiamo questo progetto di così grande scala, è facile pensare alla ricaduta che avrà in termini di innovazione tecnologica e di ricerca.

Aziende e start up che operano nel campo dell’innovazione tecnologica potranno essere interessate alla ricerca prodotta dal nostro nuovo polo scientifico, per trasformarla in nuovi prodotti per la cura.
La ricerca, infatti, ha bisogno di essere applicata e trasformata in innovazione tecnologica per produrre medicinali personalizzati, ausili, dispositivi medici nuovi, ecc.

Questo incontro tra chi ricerca e chi produce innovazione potrebbe portare nuove risorse alla ricerca, che oggi nel nostro Paese segna il passo proprio per mancanza di fondi.

Il ruolo del Comune di Sesto

L’Amministrazione di Sesto ha dato una grande spinta per candidare l’area ex Falck a luogo della Città della Salute e della Ricerca. Non solo ha messo a disposizione l’area e ha modificato il piano urbanistico e quello delle bonifiche, ma anche chiesto il rispetto dei tempi dei vari interventi e la massima trasparenza in tutti gli atti necessari all’avvio dell’opera.

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Ultimo aggiornamento

06/04/2022