Descrizione
É l’antica chiesa parrocchiale, già attiva prima della costruzione della attuale basilica, per questo motivo era inizialmente dedicata a S. Stefano. Risale al 21 aprile 1613 la posa della prima pietra che prevedeva il rifacimento una di costruzione del 1400, della quale parlano anche gli atti della visita pastorale di S. Carlo Borromeo, avvenuta nel 1582. Si possiede una descrizione abbastanza particolareggiata della chiesa parrocchiale di S. Stefano negli atti della visita pastorale, svoltasi nel 1621, da Federico Borromeo: pianta a croce latina, rivolta ad oriente, misura 17 metri per 10, pavimento è in cotto. Viene nominata anche negli atti della visita pastorale del Cardinal Pozzobonelli del 1763.
Nel 1800 sono stati rimossi i numerosi altari, forse per allargare lo spazio riservato ai fedeli: ne è risultata una navata centrale, con una piccola navata a destra. Sono rimasti soltanto l’altare maggiore, con la balaustra del 1700, e quello di S Giovanni: l’architettura è semplice, ma religiosamente ispirata. Anche la denominazione viene cambiata: da S. Stefano a Maria Assunta. Con la costruzione della basilica, la chiesa è stata privata del Crocifisso, dell’urna di S. Clemente, dell’Addolorata e dell’organo Serassi, tutti, come già precedentemente detto, trasportati in basilica. Entrando sulla destra si nota un buon affresco settecentesco, purtroppo rovinato, raffigurante la deposizione.
Un significativo restauro conservativo è stato effettuato nel 2006 per riportare Santa Maria Assunta all’antico decoro: le sono state restituite le cromie chiare ed aeree, i giochi di luce ed ombra che l’avevano sempre caratterizzata, che si susseguivano sulle lesene, sugli archi e le volte, e che precedenti interventi avevano modificato. Le superfici vennero infatti ricoperte da coloriture sui toni del beige scuro e appesantite da fasce marcapiano blu secondo una scelta del tutto arbitraria e con l’uso di materiali impropri.
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