Può capitare, purtroppo, di ricevere uno sfratto per morosità (l’intimazione di uno sfratto con convalida del Tribunale) in condizione di morosità incolpevole. Si tratta di una situazione complessa, in cui spesso ci si sente “abbandonati”. Ma non è così. In questi casi, infatti, si può chiedere un contributo al Comune. E il bando per ottenerlo è aperto fino al 31 dicembre 2024. Ma occorre prima fare un passo indietro e comprendere bene quale sia la “natura” della morosità incolpevole.
Si definisce morosità incolpevole l’impossibilità di pagare l’affitto, sopravvenuta perché è diminuito o è venuto meno il reddito familiare. La morosità viene considerata incolpevole quando la causa della perdita o della diminuzione del reddito si è verificata dopo che hai firmato il contratto di affitto e prima del mancato pagamento di un rata dell’affitto.
Qui alcune delle cause di perdita del lavoro o della diminuzione del reddito
La consistente riduzione di reddito si considera significativa, per ottenere la morosità incolpevole, quando il rapporto canone d’affitto/reddito raggiunge un’incidenza superiore al 30%. La verifica è effettuata considerando il canone di affitto (escluse spese accessorie) e il reddito complessivo ai fini IRPEF.
Sono diversi i benefici che si possono ottenere grazie al Comune se si rientra nei casi di morosità incolpevole
- Il primo beneficio che puoi ottenere è la richiesta, da parte del Comune, del rinvio dello sfratto.
- Dopo che il Comune ha fatto tutte le verifiche, il contributo può essere assegnato in questi modi:
- fino ad un massimo di 8.000 € (assegnati direttamente al proprietario) per sanare la morosità accumulata (canoni di affitto non pagati) e rimanere in quell’appartamento. Il contributo può essere dato se il periodo residuo del contratto di affitto è di almeno due anni e il proprietario rinuncia a eseguire lo sfratto.
- fino ad un massimo di 6.000 € (assegnati direttamente al proprietario) per pagare i canoni di affitto fino a che non trovi un nuovo appartamento. Il contributo è erogato se il proprietario accetta di rinviare lo sfratto di qualche mese, il tempo necessario per trovare una nuova soluzione abitativa.
- il versamento della cauzione (assegnato direttamente al proprietario) per stipulare un nuovo contratto di affitto. Fino a un massimo di 3 mensilità.
- fino a un massimo di 12.000 € (assegnati direttamente al proprietario) per coprire parte delle mensilità di un nuovo contratto di affitto pluriennale (a canone concordato, convenzionato o agevolato) con un valore inferiore a quelli di mercato. Questo contributo può coprire sia la quota di deposito cauzionale sia parte delle mensilità di un nuovo contratto di affitto. Inoltre potrà essere riconosciuto anche nel caso in cui la firma del nuovo contratto di affitto, a canone concordato o a canoni inferiori a quelli di mercato, riguardi lo stesso appartamento oggetto di sfratto, a patto che il canone previsto nel nuovo contratto sia di importo inferiore rispetto a quello precedentemente conteso.
In quest’ultimo caso, il contributo di 12.000 € potrà essere ripartito così:
- fino a un massimo di 8.000 € per sanare la morosità incolpevole pregressa in forza del precedente contratto;
- il resto del contributo potrà essere usato a copertura del nuovo canone di affitto e anche per assicurare il deposito cauzionale.
Qui i requisiti per partecipare al bando e tutte le altre informazioni